giovedì 2 agosto 2012

Il castello di Neuschwanstein-5

La gola del Pöllat con il ponte
di Maria (Marienbrücke)
Già Massimiliano II aveva fatto sistemare nei dintorni di Hohenschwangau dei sentieri e dei punti panoramici da cui poter godere il paesaggio. Quale regalo di compleanno per la sua consorte Maria, amante delle escursioni in montagna, fece costruire negli anni cinquanta del XIX secolo il ponte di ferro "Marienbrücke", sovrastante la gola del Pöllat.
Dallo stretto costone di roccia a sinistra della gola del Pöllat, chiamato "Jugend" (Gioventù), si offriva una vista unica sui monti e sui laghi. Massimiliano II adorava questo luogo e nel 1855 vi progettò un padiglione panoramico. Il principe ereditario Ludovico si era recato spesso sulla "Jugend".
Sulla "Jugend" si trovavano i resti di due piccole fortezze: Vorderhohenschwangau e Hinterhohenschwangau. E' qui che Ludovico progettò il suo "Nuovo Castello di Hohenschwangau" (la denominazione "Neuschwanstein" risale a dopo la morte del re). Esso doveva offrire un'illusione migliore di un ideale castello medievale di quanto facesse Hohenschwangau. In tutto ciò era determinante l'idea di perfezione: la "ricostruzione" doveva risultare più pura stilisticamente e corredata di tutte le più moderne conquiste della tecnica.
Nel 1867 Ludovico II visitò l'appena "ricostruita" fortezza della Wartburg. Lì si entusiasmò in particolar modo per la Sala dei Cantori, presumibilmente il luogo del leggendario "Certame dei cantori". La Wartburg e la sua sala divennero i motivi ispiratori del "Castello Nuovo". L'architetto Eduard Riedel dovette rielaborare inoltre delle idee basate su scenografie teatrali, disegnate da Christian Jank, uno scenografo monacense.
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La costruzione non fece quei rapidi progressi che il re si attendeva. Il progetto era troppo complesso e risultò difficile anche la gestione del cantiere in montagna. Scenografi, architetti e artigiani si preoccuparono di realizzare le idee precise del re. I suoi sconsiderati termini di consegna poterono essere onorati in parte solo con ininterrotti ed esasperanti turni di lavoro, diurni e notturni.
La posa della prima pietra per il "Castello Nuovo" avvenne il 5 settembre 1869. Per primo venne completato nel 1873 il tratto del Portale, che Ludovico abitò per anni. Solo nel 1880 fu festeggiata la copertura del tetto del "Palas", che risultò agibile a partire dal 1884.
salone sturdio ludovico_thumb
La crescente ritrosia per ogni contatto umano e d'altro canto la crescente pretesa di dignità reale condussero Ludovico II a modificare il progetto architettonico. Al posto delle stanze per gli ospiti, inizialmente previste, venne progettata una "Sala Moresca" con fontana, anche se poi non venne mai realizzata. Lo "Scrittoio" si trasformò dal 1880 in una piccola grotta. La modesta "Stanza delle Udienze" si trasformò in un'enorme Sala del trono. Questa non era più destinata alle udienze, bensì era da intendersi come tributo alla regalità e come copia della leggendaria sala del Santo Graal. Al fine di integrare questa sala nel già costruito "Palas", fu necessario ricorrere a una modernissima struttura in acciaio. Nell'ala occidentale del "Palas" avrebbe dovuto essere sistemato un "Bagno dei cavalieri", quale reminiscenza del bagno rituale del cavalieri del Santo Graal.
Oggi vi si trova una scala per i visitatori che conduce in basso verso l'uscita.

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Annaemy

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